Abracadabra! E altre formule.
Seguire o non seguire le regole?
Questo è il problema!
Molti affermano che le regole sono importanti. Altri invece sostengono che le regole non servono a nulla, o addirittura le ritengono catene che limitano lo spirito creativo dell'individuo.
"Regole" è una parola poco sexy, ad alcuni sembra addirittura noiosa. Eppure qualsiasi gioco ha bisogno di regole, e senza regole tutti i giochi diventano noiosi. Quindi è il contrario: le regole aumentano la sfida e il divertimento.
Inoltre io ci tengo a sottolineare che la capacità di evocare emozioni con una storia è trasmissibile.
Testimonial contrario  |
| Non è vero! Saper creare storie è un talento. O ce l'hai o non ce l'hai. |
Ah. Ancora la favola del talento. Può darsi che qualcuno sia più portato a causa delle esperienze inconsce che ha avuto durante la sua vita, e di cui magari non si è neanche reso conto. Può anche darsi che qualcuno nasca con qualche strana chimica nel cervello che gli fa preferire l'horror alla fantascienza.
Ma un uomo che non ha dentro di sé la capacità di creare o godersi una storia non esiste.
Tutti abbiamo creato una storia almeno una volta. Raccontare storie è nella natura umana. Quindi tutti possiamo ideare storie e possiamo anche migliorare.
Come? Imparando le tecniche.
Testimonial giovane  |
| Tutte le menate che si dicono oggi le ha inventate qualche guru ladrone per spillarci danaro con lezioni sulla scrittura creativa. |
Qualcuno in effetti abusa della sua autorità per inventarsi corsi a pagamento su cose che neanche capisce e inventa parole come "scrittura creativa" che mi sembra più roba dell'asilo Mariuccia.
Poi ci sono le solite cazzate. Deus ex machina sembra un termine inglese? No. L'hanno inventato nei teatri romani e greci.
Shakespeare non ha copiato niente da quelli che lo hanno preceduto?
(Chiaramente sì. L'ha fatto)
E prima impari prima diventi bravo: i migliori hanno sempre imparato da chi li ha preceduti, e tutti hanno lasciato una traccia.
Nessuno attraversa la giungla senza lasciare segni.
Locke - Lost
Andiamo. Oggigiorno è molto più facile scoprire se qualcuno ha copiato. Ai tempi di Shakespeare, quando non c'era internet, nessuno poteva scoprire chi copiava e chi era l'originale.
Ma a me non interessano riferimenti passati. Io conosco le regole della fiction (qualcuna almeno) e so che funzionano (mi rendo conto quando una storia le rispetta, e sono le storie che preferisco).
Non ho bisogno di stare sei ore a discutere con gli intellettuali e consiglio anche a te di fare lo stesso.
Se qualcuno tira fuori i soliti argomenti da intellettuale girati e lascialo, o capisce da solo o tanti saluti.
Oh. Basta divagare. Sono qui per ripassare una delle formule più classiche!
Il viaggio dell'eroe, e voglio condividere un file che ho trovato sul web qua.
Il file è un foglio excel, convertito in immagine. Parla dei videogames della bioware e prova a ipotizzare l'uso della formula del viaggio dell'eroe di Campbell (simile a quello di Vogler che avevo spiegato in passato).
In pratica la maggior parte dei giochi elencati nella tabella usa uno schema comune e ripetuto.
Ti avviso, il file è pieno di spoiler su: baldur's gate, neverwinter nights, knights of the old republic, jade empire, mass effect e dragon age (origins). Decidi tu se è il caso di aprirlo o se prima vuoi giocare ai videogame (alcuni un po' vecchi ormai).
Lo allego qua sotto. Ma ti consiglio di ingrandirlo cliccandoci sopra.
E' uno schema interessante, e fa pensare che il viaggio dell'eroe sia sempre utile. Eppure mi sento lo stesso di offrire un'opinione personale.
Qualsiasi schema o qualsiasi regola ripetuta troppe volte rischia di diventare un cliché, e un cliché è male!
Le regole devono essere conosciute, utilizzate e interpretate. E devono evolversi. D'accordo?
Alcune sono abbastanza generali, come quelle sul conflitto e la congruenza, altre sono molto più schematiche, come appunto gli schemi di Campbell e il viaggio dell'eroe.
Le regole, soprattutto quelle più rigide, devono essere rinnovate e migliorate. Non si scappa.
Eppure penso che sia un concetto comprensibile. Le regole non sono una gabbia, sono dei punti di riferimento da usare come indicazioni per seguire un cammino, in modo da raggiungere l'obiettivo: la storia del millennio!
Uh yeah.
Usale responsabilmente!
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